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lunedì 13 luglio 2009

Dott. Tobran – Dott. Berschet : La legge triplare

Dott. Tobran – Dott. Berschet : La legge triplare


Fa indubbiamente parte della matematica perché si sviluppa aritmeticamente e si concreta in una somma che ha per coefficienti il 3 ed i suoi multipli 27.30.33.

E’ un po’ la tavola di Pitagora perché inquadra i numeri dell’urna in un ordine definito.

Per essa, infatti, i novanta numeri si dividono in tre grandi ordini che hanno per fondamento il sistema delle figure: ordine minimo, ordine medio, ordine massimo.

L’ordine minimo abbraccia tutti i numeri di figura 1.4.7 e cioè :

1.37.64 / 10.19.46.73 / 28.55.82

4.31.67 /40.13.49.76 /22.58.85

7.34.61 /70.16.43.79 /25.52.88

L’ordine medio compendia tutti i numeri di figura 2.5.8 e cioè :

2.38.65 /11.47.74 /20.29.56.83

5.32.68 /14.41.77 /50.23.59.86

8.35.62 /17.44.71 /80.26.53.89

L’ordine massimo abbraccia tutti i numeri di figura 3.6.9 e cioè :

3.30.39.66 /12.48.75 / 21.57.84

6.60.33.69 /15.42.78 /24.51.87

9.90.36.63 /18.45.72 /27.54.81

Ogni ordine si suddivide in tre gruppi che a loro volta si distinguono in minimo, medio e massimo e comprendono tre terzine di decina diversa; cosi :

minimo medio massimo

01.04.07 / 10.13.16.19 / 22.25.28

31.34.37 / 40.43.46.49 / 52.55.58

61.64.67 / 70.73.76.79 / 82.85.88

minimo medio massimo

02.05.08 / 11.14.17 / 20.23.26.29

32.35.38 / 41.44.47 / 50.53.56.59

62.65.68 / 71.74.77 / 80.83.86.89

minimo medio massimo

03.06.09.90 / 12.15.18 / 21.24.27

33.36.39.30 / 42.45.48 / 51.54.57

63.66.69.60 / 72.75.78 / 81.84.87

Osservando i vari gruppi si rileva che la distanza tra un numero e l’altro orizzontalmente è di tre, perpendicolarmente è di trenta. In seno ad ogni gruppo i numeri si possono disporre secondo la figura. Così sono sezionati sostanzialmente nella suddivisione degli ordini.

Si possono disporre per cadenza, così come ogni gruppo presenta i numeri perpendicolarmente 1.31.61 etc..

Una quarta scomposizione presenta i numeri in figura mista sempre nell’ambito del proprio gruppo, così :

1.37.67 / 13.46.79 / 22.55.88

4.37.61 / 16.49.73 / 25.58.82

7.31.64 / 19.43.76 / 28.52.85

2.35.68 / 11.44.77 / 23.56.89

5.38.62 / 14.47.71 / 26.59.83

8.32.65 / 17.41.74 / 29.53.86

3.36.69 / 12.45.78 / 21.54.87

6.39.63 / 15.48.72 / 24.57.81

9.33.66 / 18.42.75 / 27.51.84

La distanza orizzontalmente in tal caso è data dal multiplo trentatre

Mediante la legge triplare la nostra materia assume veste scientifica e forma positiva. L’esperienza ha, infatti, dimostrato che sortiti due numeri di una terzina triplare, l’estrazione darà immancabilmente il terzo elemento che concreta la somma: sortiti i numeri 1 e 4 inevitabilmente si presenterà il numero 7 che chiude il ciclo della tripla di decina 1.4.7. Sortiti i numeri 22.55 c’è da attendere il numero 88 che concreta la tripla di figura mista 22.55.88. Il teorema che ne insorge è il seguente: dati due numeri in funzione di tripla precedentemente estratti, si determina la probabilità di sortita del terzo termine che ne chiude la somma triplare. Il compartimento di Palermo in data 25 luglio 1936, dava il numero 59 e dopo 6 estrazioni, il 12 settembre, emetteva il numero 53. Si manifestava così il movimento della tripla di decina 53.56.59 in figura 2.5.8 e cadenza 3.6.9 a cui mancava il terzo elemento 56. Dopo altre 6 estrazioni e, precisamente, in data 31 ottobre, il compartimento sorteggiava precisamente il numero 56. Un attento esame delle estrazioni di tutte le ruote dimostra questo fenomeno, tranne rare eccezioni, dovute per lo più alla manifestazione quantitativa precedente della tripla, sia costante e reale. Il vantaggio che il sistema offre è, senza dubbio, immenso perché consiste nella ricerca del terzo termine riducendo il campo di indagine ad un terzo. In pratica, si hanno due sistemi per lo sfruttamento della teoria: uno diretto, quando cioè si opera direttamente con i numeri estratti, come nell’esempio sopra riportato; l’altro indiretto, quando l’ordinamento triplare si adopera come differenziale. Quest’ultimo fu indubbiamente escogitato dal Prof. Fedele Daneval, il quale ci tramandò pagine meravigliose di applicazione. Allo stato, il sistema diretto si presta maggiormente alla semplificazione e, quindi, alla comprensione immediata e chiara dello studioso e del giocatore.

Ecco qualche altro esempio:

Sortito a Venezia il numero 21 nella estrazione del 17 ottobre 1936 e il 51 in quella del 31 detto, si determinava la probabilità del numero 81 a chiusura della tripla di figura 3.6.9 in cadenza di uno. Ma in quale estrazione si sarebbe verificato l’evento? Ecco un problema arduo. Una rigorosa indagine ha dato modo di formulare la teoria dell’equidistanza, per cui, la manifestazione del numero integrale in funzione di chiusura triplare deve avvenire alla stessa distanza interceduta tra i due termini precedentemente estratti. Così poiché tra il numero ventuno e il cinquantuno era corso l’intervallo di una estrazione, il numero 81 doveva presentarsi alla seconda estrazione successiva a quella del 51, ed effettivamente venne estratto entro tali limiti il 14 novembre. Similmente, si è verificato alla stessa ruota con la tripla 61.64.67 sortita nelle tre estrazioni consecutive del 28 novembre, 5 e 12 dicembre 1936. Ugualmente si è verificato centinaia di volte su tutte le ruote. Il fenomeno non ha certo carattere di assolutezza, perché sovente il terzo numero si manifesta dopo un lungo periodo di estrazioni, ma non può classificarsi come un’eccezione perché su mille estrazioni si verifica almeno cento volte. Osservando determinate norme, assume indubbiamente veste di legge e può regolare la successione numerica triplare. Occorre, infatti, tener presente che il calcolo di probabilità presuppone la livellazione in un termine solo di tutte le sperequazioni; che un numero in funzione di tripla può essere uscito da una fase di frequenza e, quindi, non costituire una causa generante ma una funzione propria irregolare. Allora prima di elevare un termine a valore di causa o di effetto, deve essere studiato nella sua vita intima, in rapporto alla manifestazione quantitativa di tutta la serie.

Teoria delle correlazioni triplari

Quando due o più fenomeni variano insieme nel medesimo senso o in senso contrario, si determina una correlazione perché l’uno è causa o effetto dell’altro, oppure che, entrambi o tutti, derivano da una causa comune che li fa sviluppare concordemente. Correlazione è, dunque, il rapporto che si crea tra le parti variabili e concomitanti di due o più serie. La correlazione può essere semplice, doppia, tripla. E’ semplice quando si stabilisce fra le parti di due sole serie con riferimento a due fenomeni; doppia quando si stabilisce fra tre serie di fenomeni in cui si presume reciprocità di influenza e via di seguito. Dati questi principi della scienza statistica e l’ordinamento triplare che divide i novanta numeri dell’urna in nove serie di nove o dieci numeri, nell’agosto del 1934 nelle colonne di una rivista, fu enunciata la legge conosciuta sotto la denominazione di "Sincronismo Triplare". Il processo triplare che fino allora, nonostante faticose ingegnosità, veniva adoperato per la precisazione dell’estratto semplice o determinato, acquistava, d’un tratto, il potere di determinare la combinazione dell’ambo e del terno. Infatti, se i numeri di due o tre gruppi triplari, nello svolgimento delle estrazioni, si presentano due a due o tre a tre sull’asse della medesima estrazione, si stabilisce indubbiamente un rapporto di concomitanza. Allora dati due numeri in funzione di tripla precedentemente estratti, si determina la probabilità di sortita del terzo termine che chiude la somma triplare ne consegue il seguente teorema:

data la estrazione di due ambi costituiti da quattro numeri in funzione di tripla diversa, si determina la probabilità di sortita dei due termini di chiusura in combinazione di ambo. Illustriamo un esempio:

A Palermo nell’estrazione del 19 gennaio 1935, sortivano i numeri 18 e 21 e in quella del 18 agosto i numeri 15 e 81. Come chiaramente emerge, i due ambi sono costituiti da quattro numeri che si appartengono a due triple di gruppo diverso: una di decina nella figura 3,6,9 e cioè 15,18, l’altra di cadenza uno nelle medesime figure, e cioè 21.81. L’esperienza e la teoria insegnano che la somma di queste due triple si chiude con l’estrazione del rispettivo terzo elemento, cioè 12 e 51. Ma dato che i due termini estratti si sono manifestati contemporaneamente, si determina la probabilità che anche i numeri di chiusura si presentino accoppiati. Nell’estrazione del 12 dicembre 1936 il compartimento dava, effettivamente, l’ambo secco 12 – 21!

Ecco il relativo quadrato:

19 gennaio 1935 18 21
18 agosto 1935 15 81
_____
12 51



Successione numerica triplare

Il calcolo di probabilità applicato al gioco del lotto presenta diversi problemi. Per una soluzione adeguata alla stato attuale delle cognizioni umane, occorre tenere presente:

che nell’urna si trovano imbussolati non novanta unità, ma nove o dieci gruppi di numeri che nello svolgimento delle estrazioni si trovano l’una contro l’altra;

che, teoricamente, un numero dovrebbe riprodursi ogni diciotto estrazioni e che nello spazio di diciotto estrazioni vengono sorteggiati effettivamente novanta numeri;

che un ambo dovrebbe teoricamente presentarsi ogni quattrocento estrazioni, e che in tale periodo si producono effettivamente quattromila ambi;

che il calcolo , ricercando il terzo termine riduce il campo dell’indagine ad un terzo delle probabilità possibili;

che la correlazione può essere anche tripla e quadrupla a condizione che l’elemento di ogni singola serie si trovi nella sfera di influenza degli altri elementi.

Posto ciò, se il nostro calcolo incide sopra un campo sperimentale di trecentottantadue estrazioni, qualunque sia la data d’inizio, e in un corredo di quadri statistici con ordine cronologico triplare, annotiamo le chiusure triplari verificatesi in tremilaottocentoventi ambi in funzione di chiusura per completare il ciclo di quattromila combinazioni nel corso delle successive diciotto estrazioni. Tali ambi inquadrati con la teoria della correlazione, in gruppi di dieci in cinque numeri, e disposti sulla scala delle diciotto estrazioni mediante la norma della equidistanza, tenendo in calcolo che tutti i novanta numeri vi siano rappresentati, ne scaturisce un sistema di diciotto cinquine omogenee, in cui le combinazioni, legati dal contratto triplare, possono costituire una successione numerica conforme alle estrazioni future. Diranno molti che trattasi di una concezione pazzesca o quanto meno ardita. L’autore afferma che è, invece, una costruzione realistica, obiettivamente logica, che trova fondamento nella legge di correlazione, e che non sarebbe assolutamente possibile qualora si volesse operare con i novanta numeri singolarmente presi. Pazzesco sarebbe se si volesse smaltire un sistema per vincere la intera cinquina o la quaterna. Il calcolo occorre per formare il campo di indagine e per stabilire approssimativamente i limiti di tempo entro i quali la combinazione scelta può avere successo. Abbiamo, infatti, premesso che bisogna dimenticare che nell’urna ci siano novanta numeri. Seguendo lo svolgimento di una serie di nove o di dieci numeri e controllando le sue correlazioni, la superficie sperimentale si restringe ad un nono: il calcolo sviluppato sopra un gruppo abbraccia necessariamente, nell’ipotesi dell’ambo, il movimento sincronizzante di un altro gruppo, il quale, a sua volta, cade necessariamente e contemporaneamente sotto la sfera del nostro esame. Dai primi esperimenti già fatti sul passato il sistema della correlazione ha dato ottimi risultati e ci riserviamo darne pubblica dimostrazione sviluppando un caso pratico. Ma prima di chiudere questo breve trattato è bene, invece, documentare i fenomeni straordinari della equidistanza e di influenza di un numero sopra un altro in tema di correlazione. Equidistanza e correlazione sono fenomeni coordinati e connessi e si misurano ad estrazioni, quando il calcolo si concentra su tutta la massa dei novanta numeri o di un gruppo; a sortite se ci riferiamo alla evoluzione di singoli numeri nell’ambito del proprio gruppo.

Per elaborare una previsione occorre conoscere le sortite di ogni numero di almeno un trentennio suddiviso in periodi decennali, catalogare in appositi fogli statistici i numeri estratti nell’ultimo decennio secondo l’ordine triplare, segnare in uguali fogli, secondo l’ordine di data e l’ordine triplare, le singole sortite di ogni numero durante il trentennio. Allo scopo giova il quadro statistico creato: sopra un foglio di carta commerciale segnare orizzontalmente, con linee perpendicolari, novanta spazi suddivisi in tre ordini di trenta caselle, e ogni ordine sezionato in due gruppi di nove spazi e uno di dodici per accogliere i numeri secondo l’ordinamento triplare. Si ha, così, la possibilità immediata di conoscere il grado di probabilità che ogni numero presenta rispetto alle novanta unità e alla serie di decina, figura e cadenza: e di rilevare, a colpo d’occhio, lo sviluppo triplare e gli accoppiamenti di ambo e terno. Vediamo, ora di cogliere al compartimento di Palermo una situazione probabile. Dai fogli cronologici delle estrazioni emerge che dopo l’11 luglio 1936 il gruppo triplare di figura 1.4.7, in cadenza di 2.5.8, ha fermato la sua attività. Da allora, infatti, sono usciti soltanto i numeri 52.88.28.85.22 senza alcuna ripetizione: cinque estratti in 27 estrazioni. In seno al gruppo si sono pronunciate le seguenti formazioni triplari:

52.88: chiusura 24
52.28.85: terzina chiusa
88.85: chiusura 82
28.22: chiusura 25
85.22: chiusura 58

Dunque, si è determinata la probabilità dei numeri in funzione di chiusura triplare 25 e 82.

Il 25, dal 1901 al 1936, è sortito 86 volte sopra una media di 108 e con la formula di Bayes, applicata nella materia, la sua probabilità è così rappresentata: 108 – 86 = 22 punti in meno.

L’82 nello stesso periodo di tempo è, invece, sortito 91 volte . Inoltre nel periodo 1931 – 1936 il 25 è sortito dieci volte e l’82 22 volte sopra una media di diciotto. La ventina ha dato 132 estratti e la ottantina 188. Da luglio 1935 l’82 è sortito 7 volte, il 25 soltanto 3 volte. Un complesso di elementi che mentre non esclude la funzione dell’82, che conta 91 sortite su 108 in 36 anni, attribuisce al 25 maggiore probabilità di sortita. Posto ciò, noi fissiamo la nostra attenzione sul 25 in funzione di chiusura della tripla di decina manifestatasi con la estrazione del 28, in data 7 novembre 1936, e del 22, in data 16 gennaio 1937, a distanza di nove estrazioni. Altro numero che presenta probabilità in funzione è, certamente, il 58; ma, poiché, attualmente fa parte dei ritardi, non offre alcuna garanzia di calcolo per quanto appare imminente anche la sua sortita. Esaminiamo allora i quadri statistici del 25. Troviamo che deve equilibrare le sue sortite di ambo soprattutto con la cadenza del zero e di nove. La situazione suggerisce equilibrio con le figure di tre, quattro, otto e nove in cadenza rispettiva di nove, otto, tre e quattro. Ecco l’esposizione delle sue ultime correlazioni di ambo:

18 – 1 – 1930 25 – 88
19 – 4 – 1930 25
24 – 5 – 1930 25
9 – 8 – 1930 25
4 – 4 – 1931 25
19 – 9 – 1931 25
14 – 11 – 1931 25
19 – 3 – 1932 25 – 52 – 28
30 – 7 – 1932 25
5 – 8 – 1933 25
22 – 12 – 1934 25 – 82
10 – 8 – 1935 25
1 – 2 – 1936 25
22 – 2 – 1936 25 – 22

Cosicché in data 18-1-1930 sortì l’ambo 25 – 88 e in data 19-31932 l’ambo 25-28

Giova ricordare, in proposito, che dal 1901 il 25 ha dato con cadenza di nove, soltanto ventisette ambi su quaranta circa di media, e si è unito al 39 una sola volta nel gennaio 1905.


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1 commento:

Anonimo ha detto...

B.sera,
gradirei sapere da quante estrazioni precedenti partire per praticare il sistema triplare.
POnendo il caso dell'estrazione 11 Dicembre c.a.
e' sufficiente dal 10 Ottobre c.a. Grazie saluti
Franki